La giornata della memoria è appena trascorsa e oggi avrei voluto raccontarvi di un libro che ho iniziato a leggere nei giorni scorsi, ma ahimè l’influenza mi ha distrutta e non son riuscita a finire la lettura. Così ho rivisto il mio post e ho pensato ad alcune proposte per ricordare la Shoa e non solo…

 

“Quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c’è limite all’orrore”

 

Di orrore ne stiamo vedendo troppo da troppo tempo, e niente sembra migliorare, anzi! Forse è perché stiamo solo guardando…  non stiamo vedendo davvero… iniziamo allora a credere alle immagini che passano davanti ai nostri occhi, a credere che esistono davvero realtà in cui l’umanità viene schiacciata sotto il potere politico, a credere che ognuno di noi, OGNUNO DI NOI, abbia lo stesso diritto di vivere una vita degna di essere chiamata tale. Iniziamo a provare empatia. La povertà non può essere considerata una punizione. L’essere nati in nazioni che il mondo occidentale ha deciso di sfruttare fino alle ossa, non può essere motivo di morte!!

La questione degli immigrati è più che mai un evento simile a quello degli ebrei… discriminazione è sempre discriminazione. Non può essere chiamata diversamente a nostro piacimento, non può essere scusata. Un essere umano è un essere umano sempre.

Non può passare il messaggio che a noi è concesso decidere chi può vivere e chi no. Questo è ciò che ha fatto Hitler…

Dopo questa introduzione generale, vediamo insieme alcuni libri che parlano della Shoa e che raccontano storie di bambini sopravvissuti alla terribile aziona nazista. Alcuni sono conosciutissimi, altri meno:

IL PIU’ GIOVANE PRIGIONIERO DI AUSCHWITZ

il più giovane prigioniero di auschwitz

Questo è il libro che sto leggendo in questi giorni ed è la storia dello scrittore, Michael Bornstein, che ha vissuto l’invasione dei nazisti quando ancora era nel grembo della madre. Dopo 70 anni dalla liberazione, insieme alla figlia Debbie, decide di mettere nero su bianco tutti i suoi ricordi e i racconti raccolti dai famigliari e dalle varie testimonianze rimaste. Una scrittura cruda che arriva direttamente al cuore.

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LA MEMORIA RENDE LIBERI

la memoria rende liberi

 “Scegliere di raccontare è stato come accogliere nella mia vita la delusione che avevo cercato di dimenticare di quella bambina di otto anni espulsa dal suo mondo. E con lei il mio essere ebrea” 

Enrico Mentana raccoglie le memorie di Lilina Segre ripercorrendo la sua infanzia distrutta dal lager e dalla crudeltà dell’essere umano, arrivando fino alla serenità ritrovata grazie al marito Alfredo e ai tre figli. Anche questa una storia toccante, raccontata in modo veritiero e crudo.

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SE QUESTO E’ UN UOMO

se questo è un uomo

L’intramontabile libro di Primo Levi. Conosciutissimo per il titolo ma non tutti forse si sono soffermati a leggerlo. Inutile dire che ne vale la pena aprirne le pagine sia perchè si tratta di un capolavoro letterario, sia per il contenuto che riesce a toccare temi profondi e non scontati: l’umiliazione, la degradazione, l’offesa, la negazione del diritto alla vita.

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L’AMICO RITROVATO

l'amico ritrovato

Come per SE QUESTO E’ UN UOMO, anche L’AMICO RITROVATO rappresenta un classico nei racconti sulla deportazione nazista. Due ragazzini sono costretti a rompere la propria profonda amicizia. Libro che veniva studiato anche nelle scuole, ora credo non più, che tratta principi importantissimi quali l’amicizia, la volontà di lottare in quello in cui si crede, l’altruismo. Tutti valori che il nazismo ha tentato sopprimere, senza però riuscirvi.

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IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE

il bambino con il pigiama a righe

Più conosciuto forse il film, indubbiamente merita di essere letto anche il libro, che certamente riesce a donare al lettore una scoperta completamente vissuta con gli occhi un bambino di 9 anni, facendoci comprendere quanto le vittime si trovino sì pesantemente all’interno di un lager, ma anche, seppur diversamente, al di qua della rete spinata.

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Tanti sono altri testi che meriterebbero di essere letti e credo che dovremmo imparare a leggere questi testi durante tutto l’anno, non solo a gennaio con l’avvicinarsi del Giorno Della Memoria. Tutto l’anno dovremmo ricordare l’importanza della dignità umana e, dopo aver letto e compreso, usare la nostra voce e la nostra forza per opporci ogni volta che questi orrori si ripresentano sotto vesti diverse.

Vi aspetto lunedì prossimo! Un abbraccio

Barbara

 

 

Barbara

Il mio nome è Barbara e a mio parere ho sempre 25 anni anche se all’anagrafe me ne danno almeno una decina in più!

Sposata, ogni giorno mi alzo per… fare la mamma.

Proprio così, questa è la missione – passatemi il termine – che mi sono scelta dopo aver dato alla luce il mio primo bambino.

Un giorno mi son svegliata e ho pensato che quello che facevo per la mia famiglia sarei stata felice di farlo anche per gli altri.

Così è nato il mio Blog e la mia collaborazione attiva con D di Donna

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