Buongiorno a tutti! Letture con Barbara nella giornata di oggi prende una piega un po’ strana, un po’ nuova, perché sono “reduce” da un corso di formazione della Protezione Civile per le scuole. Un corso che mi ha dato davvero tanto!

Tranquille, non vi scriverò una pappardella in stile riassunto delle lezioni che ho seguito, però voglio portarvi a focalizzare una considerazione non troppo scontata.

Quando si parla di Protezione Civile si va subito a pensare alle catastrofi naturali ed è proprio così, nonostante non sia l’unica attività che compiamo. Comunque, quando si tratta di bambini, parlare di catastrofi naturali ci mette un po’ sul chi va là, timorosi di toccare un tasto dolente, di spaventare, di non riuscire a far comprendere nel modo corretto la gravità di un evento o i comportamenti da attuare.

Molte regioni d’Italia sono spesso coinvolte in eventi più o meno gravi, si passa dai terremoti, agli incendi, alle nubi tossiche, alle valanghe, alle esondazioni… non ci facciamo mancare niente insomma.

Spiegare ai bambini le caratteristiche e i diversi pericoli di ciascun evento li aiuta a differenziarli

e capire PERCHE’ accadono, COME riconoscerli e COSA fare.

Fin qui tutto bene. I bambini sono molto recettivi e sono in grado di stupire noi adulti con osservazioni insolite ed azzeccate. Hanno inoltre un ruolo secondario importantissimo: ciò che apprendono con curiosità, riescono poi a portarlo a casa ed esporlo ai propri genitori, diventando essi stessi dei piccoli formatori.

Quando però si parla di calamità naturali, inevitabilmente si crea uno stato di paura e di timore che mette in secondo piano una fase importantissima: IL SUPERAMENTO DELL’EMERGENZA

Cioè?

Cioè quella fase in cui si rende necessario tornare alla normalità. Ecco che arriviamo al dunque.

Per compiere questa operazione ci vengono in aiuto i libri. Altrimenti non saremmo nemmeno nella rubrica Letture con Barbara!

Ho trovato alcune favole che mettono in scena un evento e sottolineano quanto la determinazione e la forza della collaborazione siano le forze motrici della rinascita. Acqua, fuoco, vento e terra sono elementi naturali che non possiamo e non dobbiamo vedere negativamente. Solo elementi che danno vita alla vita , ma per la loro natura fanno i “capricci”.

Quelle nelle immagini sono favole i cui protagonisti superano un evento calamitoso e rimandano al lettore una morale molto importante: L’UNIONE FA LA FORZA. Lo si capisce nettamente dal titolo “LE FORMICHE SONO PIU’ FORTI DEL TERREMOTO”. Sappiamo tutti che non è così, che il terremoto non può essere né evitato né sconfitto. La forza di cui si parla è una forza morale, la determinazione e la volontà di non volersi lasciare sconfiggere dalla disperazione, ma collaborare per rinascere.

“RESPIRA PICCOLO ALBERO RESPIRA”. Lo stesso accade per l’albero, unico sopravvissuto ad un incendio. Si ritrova in un ambiente senza vita, nel quale non sa come sopravvivere. Arriverà un amico inaspettato che lo aiuterà a tornare ad essere felice come prima.

In “TORNA A LETTO FIUME” sono le famiglie e i bambini i protagonisti della storia, insieme ad un fiume scuro che una sera decide di superare gli argini ed entrare nelle case. Il lavoro di squadra e la positività delle persone sarà ciò che ristabilirà un nuovo equilibrio, una nuova vita normale.

Sono tre libri simili, tutti accomunati appunto dalla volontà di non rendere la natura un nemico agli occhi dei bambini, bensì qualcosa di vitale ma che per la sua forza può causare enormi danni.

TORNA A LETTO FIUME e RESPIRA PICCOLO ALBERO sono forse più adatti all’infanzia e ai primi anni della primaria, mentre LE FORMICHE SONO PIU’ FORTI DEL TERREMOTO lo ritengo più adatto dalla terza primaria alla quinta.

Parlare di queste tematiche ai bambini è molto importante, sia per consapevolizzarli sia per renderli portatori di forza e determinazione. Sono loro i nostri futuri adulti!

 

Vi auguro una buona settimana! A lunedì

Barbara

Barbara

Il mio nome è Barbara e a mio parere ho sempre 25 anni anche se all’anagrafe me ne danno almeno una decina in più!

Sposata, ogni giorno mi alzo per… fare la mamma.

Proprio così, questa è la missione – passatemi il termine – che mi sono scelta dopo aver dato alla luce il mio primo bambino.

Un giorno mi son svegliata e ho pensato che quello che facevo per la mia famiglia sarei stata felice di farlo anche per gli altri.

Così è nato il mio Blog e la mia collaborazione attiva con D di Donna

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