Pasqua è alle porte e iniziano i preparativi per il pranzo della domenica di Pasqua e la gita fuori porta della pasquetta. Tra le fantastiche tradizioni di cui il nostro bel paese è pieno, quelle culinarie offrono mille leccornie per tutte le feste comandate e diciamocelo non è Pasqua senza la pastiera! Lo confesso, non ero una grande amante di questo dolce fino a che in un tempo lontano in cui ero una assidua frequentatrice di Cookaround, nonchè partecipante attiva con il nick zanzan75, incontrai la ricetta di un’altra cookina, uvaspina72,che me la condivise e da allora per me è stato grande amore.Considerando che la tradizione vuole che le pastiere si cuociano il giovedì, così da insaporirsi e compattarsi per Pasqua e siccome credo che le cose belle debbano sempre essere condivise, eccomi qui a scrivere la ricetta della pastiera che oramai allieta la mia Pasqua.Premetto che la preparazione avviene in due giorni:
- primo giorno (mercoledì sera): cottura del grano nel latte e preparazione frolla, sgocciolatura ricotta
- secondo giorno ( giovedì ): assemblaggio e cottura delle pastiere
Ovviamente queste sono le tempistiche “della tradizione”, che permettono alla pastiera di riposare e insaporirsi, ma potete procedere come preferite ricordandovi che piuù riposa e più è buona.Di seguito trovate gli ingredienti originali della ricetta con accanto i miei commenti/cambiamenti apportati nel tempo: Ingredienti: Per il grano nel latte:
- 300 gr di latte
- 600 gr di grano in barattolo
- 1 cucchiaio di burro o strutto (io burro)
Per la frolla:
- 500 gr farina
- 200 gr burro o strutto (io burro)
- 200 gr zucchero
- buccia grattuggiata di arancia e limone
- 3 uova intere
Per la farcia:
- il cmposto raffreddato di latte e grano preparato precedentemente
- 500 gr di ricotta sgocciolata per una intera notte in frigo ( io di pecora, chi la vuola più “ricottosa” 700 gr, io preferisco 500 gr)
- 500 gr zucchero ( io zefiro che è molto piu fine, 700 gr se si sono messi 700 di ricotta)
- 5 uova intere + 2 tuorli ( 7 intere + 2 se si usano 700 gr di zucchero e di ricotta)
- 1 bustina di vanglia ( io non la metto )
- 2 fialette di mille fiori ( se piace anche ½ di fiori di arancia ma attenzione a non aggiungerne troppa, io una volta non ho trovato i mille fiori e ho messo solo meno di metà fialetta di fiori di arancia)
- 1 pizzico di cannella grattuggiata
- canditi a cubetti (cedro, arancia…)
Procedimento: Iniziare la sera prima versando in un tegame basso e largo il latte, il cucchiaio di burro ( o strutto), il grano, un pizzico di sale e uno di cannella. Far bollire e mescolare finché diventa crema e lasciare raffreddare tutta la notte.
Nel frattempo preparare la pasta frolla mescolando velocemente la farina, il burro (o strutto), lo zucchero, la buccia d’arancia e limone grattugiata, le uova intere. Io uso la planetaria con la foglia K mettendo nel boccale tutti gli ingredienti e azionandola per pochissimo tempo. L’importante è mescolare per poco tempo e velocemtente, dopo di che mettere la frolla in frigo per tutta la notte (se si decide di fare la frolla la mattina va tenuta in frigo per almeno mezz’ora). Riporre in frigo la ricotta a scolare per tutta la notte.
La mattina seguente prendere la ricotta scolata dal frigo e mischiarla con lo zucchero ( se si ha la possibilità si dovrebbero passare al setaccio la ricotta e lo zucchero amalgamati ). Aggiungere il composto di grano freddo, le uova intere e i tuorli, la bustina di vaniglia (io non la metto), le fialette di millefiori o fiori di arancio (dipende dai vostri gusti), un pizzico di cannella.
E qui la magia che rende secondo me questa pastiera davvero speciale: frullare il tutto con un frullatore ad immersione fino ad ottenere un composto cremoso ed aggiungere canditi a cubetti ( io do una ulteriore frullata per sminuzzare i canditi).
A questo punto è d’obbligo dare una assaggiata al composto per decidere se aumentera le dosi di cannella (ma attenzione che scusisce un po la farcia) o di essenze. La ricetta prevede anche l’aggiunta di un pò di liquore Strega, io nn lo uso. Si puo ora passare a comporre la pastiera stendendo la frolla e rivestendo una teglia ( l’ideale sarebbe quelle tipiche da pastiera in alluminio, basse e coniche ). Riempire con il composto facendo attenzione a restare a mezzo centimetro dal bordo. Preparare le striscioline e riporle sulla farcia a formare la classica grata della pastiera, rifinire i bordi e per ultimo spennellare con uovo sbattuto la superficie.
Scaldare il forno a 180 gradi statico e riporre la pastiera in forno nel ripiano di mezzo fino a che non diventa di un bel colore dorato. Considerate circa una oretta ma anche in questo caso ognuna conosce il proprio forno e vi consiglio di fare sempre la prova stecchino che deve uscire agevolmente dal ripieno.
Lasciarla raffreddare un po in forno con lo sportello aperto se si preferisce una pastiera piu asciutta, altrimenti tirarla fuori dal forno e lasciarla raffreddare. La pastiera è buona appena fredda, ma raggiunge il suo apice se si da tempo alla farcia di assestarsi e agli aromi di mescolarsi ecco perchè come vi dicevo si prepara di giovedì per mangiarla di domenica.Un piccolo consiglio: preparate a prescindere un po di frolla in piu perchè a seconda delle vostre teglie potrebbe avanzarvi del composto e quindi potreste avere bisogno di ulteriore frolla per fare un’altra piccola pastiera. In caso invece non avanzi potrete sempre usare la frolla per altre preparazioni. Precisazioni:Come potete vedere la mia pastiera sembra avere più l’aspetto di una crostata,per due mortivi:
- non ho una teglia da pastiera abbastanza grande (questa è da 28 cm ): domenica saremo un bel po di persone e ho dovuto fare una pastierona!
- Emanuele si è svegliato proprio nel momento della decorazione e quindi ho dovuto fare di fretta, ma diciamocelo…è il risultato che conta!!!
- mi è avanzata un po di farcia e quindi farò una mini pastiera rifacendo un po di frolla!
Domenica se me ne daranno il tempo vi farò una foto dell’interno per farvi vedere come si presenta Aggiornamenti:Come promesso eccovi la foto della fetta di pastiera napoletana: