Impossibile per me non parlare oggi della tragedia di Cisterna di Latina che si è consumata la settimana scorsa. Non voglio certamente tediarvi con particolari e dettagli che avrete già appreso, ma partire dalla storia di una Donna, Antonietta, per parlare da Donna a Voi Donne nella settimana della Festa della Donna. Ripetizione cacofonica chiaramente voluta, perché qui la parola chiave è proprio questa: “DONNA”.
Ormai le affezionatissime sanno quanto ami le parole e l’uso che se ne fa e nei miei personali post, o quelli in risposta a Colleghi e Avvocati, ho potuto esprimere ampiamente la mia opinione riguardo al caso sopra citato. Antonietta è sopravvissuta al dolore più grande: al brutale assassinio delle sue due giovanissime figlie per mano del loro padre, dal quale aveva avviato una separazione necessaria e tormentata.
Prima di continuare vorrei fare una puntualizzazione: non voglio parlare di lui, tantomeno del suo profiling o del lavoro degli Inquirenti prima, durante e dopo questa storia. Voglio parlare dell’ennesima Donna brutalizzata per mesi, che si è difesa con le unghie e coi denti e che proprio per la sua “insubordinazione” è stata “punita” nel peggiore dei modi.
Nel nostro Paese il Diritto ed in particolare il Diritto di Famiglia sono molto all’avanguardia, eppure sono insufficienti ad evitare che il “femminicidio” diventi consuetudine in ambito di separazione coniugale. E’ spesso – e mi spiace ammetterlo – la Magistratura a fallire e la casistica criminologica fornisce numerosi esempi in merito.
Voglio scendere con Voi ancora più in profondità, in quell’humus culturale in cui crescono i bambini, i nostri bambini. Con le differenze di genere sempre più marcate e agghiaccianti, che cozzano con il riconoscimento contestuale delle unioni civili; coi negozi di giocattoli che ci rimandato un messaggio chiaro secondo il quale “la femmina pulisce e gioca con bambole”, così si prepara al “ruolo che gli compete” e al maschio si riservano “macchinine, mostri e utensili”; o al bombardamento mediatico che ancora utilizza il corpo femminile nella vendita di prodotti “maschili”.
L’arretratezza non è Legislativa, ma Culturale ed Educativa. In 50 anni, dopo secoli di maschilismo e patriarcato, il ruolo sociale della Donna è strato stravolto, ma non è stato assolutamente accompagnato da un adeguamento mentale del maschio (e di alcune femmine), che al contrario ha prima guardato scettico le Femministe del ’68, poi le ha snobbate e infine le ha temute. Loro, quello che hanno rappresentato e i cambiamenti irreversibili che ormai avevano innescato.
In questo scenario, moderno e vergognosamente non sincronizzato, ci si può separare e divorziare (solo dagli anni ’70), si può convivere e vivere il sesso libero, si può avere una relazione omosessuale alla luce del sole. Però la Donna non può dire di “no”. Non può chiudere la sua relazione. Non può andare via, senza essere perseguitata, bistrattata o umiliata. Uccisa.
Giusto per fare un richiamo giuridico, il diritto d’onore è stato eliminato dal nostro Codice nel 1981.
Nel rapporto di coppia dovrebbe instaurarsi una uguaglianza non tanto dei ruoli, al cui auspicare si è creato più scompiglio e confusione che altro, ma una equità di opportunità: dalla scelta biunivoca del partner, alla separazione da esso. Quando il pensiero di uno solo è ritenuto giusto e tende al dominio ed alla sopraffazione dell’altro, siamo già nell’ambito della violenza emotiva. E la squalifica della Persona non ha davvero nulla a che fare con l’amore. (Mazzeo, Gelosa-Mente, SaMa 2017).
Abbiamo il dovere di educare i nostri figli, di maturare un senso civico del rispetto delle scelte altrui, in cui il o la Partner non è assolutamente “per sempre”.
Qui arrivo al punto. Non è sulla separazione che dobbiamo lavorare, ma sulla strutturazione di rapporti sani ed equilibrati. Questo è possibile soltanto se siamo disposti al dialogo coi nostri figli, perché l’Amore è un sentimento bellissimo certamente, ma non è sufficiente per far funzionare un rapporto. Per questo ci vogliono, rispetto, impegno, dedizione, elasticità ed apertura mentale, attenzione all’Altro…sì lo so…esattamente! E’ un lavoro!!! Questo il Diritto non ce lo può insegnare, questo è compito di Madri e Padri che volontariamente – in una Società civile ed evoluta – hanno “scelto” di diventare genitori consapevoli dell’impegno preso.
Saint Exupéry lo disse già molto tempo fa “l’essenziale è invisibile agli occhi”. Non sono le cose materiali che offriamo ai nostri figli a renderci buoni genitori, ma è la qualità del tempo investito nella loro educazione affettiva. Idem di casi del rapporto di coppia. Stare insieme è possibile e affascinante, ma bisogna prestare attenzione al rapporto: un po’ come una pianta. Non è sufficiente metterla in un bel vaso per farla vivere. Bisogna irrorarne l’acqua, dare a volte il concime giusto, lucidare le foglie, trovare l’adeguata esposizione, potarla…Un Partner non si conquista e si “parcheggia” a casa. Il rapporto è fatto dalle Persone. Se loro si “fermano”, il rapporto muore.
Valutiamo attentamente la Persona che scegliamo per condividere gran parte della nostra Vita e avere dei bimbi, non deve essere perfetta, perché la perfezione non esiste e sarebbe noioso, cerchiamo di capire cosa pensa della famiglia, che valori civici e morali ha, se ha senso dell’umorismo, se è reattivo, come gestisce le problematiche…Un rapporto è fatto di molteplici aspetti, credo molto nella stabilità della coppia, con le sue dinamiche e la possibilità che possa non durare “per sempre”, ma c’è un lasso di tempo notevolmente variabile tra l’inizio e la fine di un rapporto, sta a noi valutare e decidere come strutturarlo.
Credo sia proprio il “per sempre” delle fiabe ad averci dato una visione alterata dei rapporti: il maschio pensa che non “deve” finire, la femmina che non “possa”…vi ricordo però che Cenerentola perse una scarpetta e incontrò il Principe Azzurro, noi siamo Donne siamo “millepiedi” e veniamo redarguite per questo!
Spero di avervi strappato un sorriso alla fine di questa articolata riflessione, se vorrete approfondire alcuni aspetti sono a Vostra disposizione, ricordandovi che c’è il mio Saggio “Gelosa-Mente” acquistabile on-line nel quale ho trattato questi temi in modo molto esaustivo.
A presto,