Questa settimana abbiamo affrontato uno dei temi più delicati, che riguarda il nostro quotidiano: la violenza, in particolare il bullismo e tutte le sue forme. Con la rubrica “A spasso con Francy” siamo abituate a parlare di mete turistiche, città d’arte e mete esotiche, oggi però voglio parlarvi di quanto un viaggio possa far bene, a qualsiasi età, ed in qualsiasi posto , che sia vicino casa o dall’altra parte del mondo, la destinazione non conta, conta però ciò’ che un viaggio può insegnare.
Ogni viaggio lascia qualcosa in noi, che sia un bel ricordo, o l’immagine di un’opera che ci è entrata nel cuore, ma più di tutti il viaggio insegna il RISPETTO. Si quella parola, che tanto manca nel vocabolario dei giorni nostri, che sembra si sia persa chissà dove, ma nel viaggio la ritroviamo, basti pensare ai paesi che sono culturalmente diversi dal nostro modo occidentale di vivere, in cui visitandoli, ci riscontriamo con usi e costumi che non rientrano nelle nostre tradizioni e modi di vivere. La globalizzazione ed il pregresso ci aiutano, non c’è dubbio, oggigiorno è naturale, anzi quasi scontato trovare la marca della nostra pasta preferita nel sud-est asiatico, o la crema di nocciole che tanto ci piace a colazione, negli Stati Uniti, ma spesso, almeno nel mio caso viaggiando, ricorro alla ricerca di questi prodotti, solo verso la fine, (non per la pasta ovvio) quando la nostalgia di casa un po’ si fa sentire, ma di certo appena arrivo in un posto, non sono alla ricerca di un ristorante italiano, ma sperimento, molte volte, sono tornata in hotel a pancia vuota, altre invece con il buco della cintura allentato. Se per il cibo, possiamo sempre salvarci nella globalizzazione, viaggiando però, ci sono “regole” che dobbiamo rispettare, ad iniziare dalle regole delle compagnie aeree e del paese che si va a visitare, per esempio il Canada è un paese dove non tutti i cibi possono entrare, per cui è meglio evitare di portare generi alimentari da casa, mentre il Sudafrica applica regole ferree per i minori, naturalmente questi sono solo due esempi e consigliamo vivamente, di controllare il sito della Farnesina (www.viaggiaresicuri.it)per avere informazioni sicure, riguardo il paese che si vuole visitare. Quindi come potete vedere, il rispetto verso il paese che ci ospiterà, inizia già dalla preparazione. Un’altra forma di rispetto che il viaggio ci insegna è proprio il rispetto del popolo, si scusate il gioco di parole, ma sempre facendo tesoro dei viaggi che ho fatto, mi è capitato di riscontarmi con le tradizioni che il paese ha. A Bangkok per esempio, per entrare nei Templi dovevamo, oltre ad avere gambe e spalle coperte, nonostante il caldo ed il tasso di umidità, per rispetto dovevamo togliere anche le scarpe, noi di certo noi non siamo abituati, ma abbaiamo rispettato il popolo thai e le loro usanze, entrando nei templi senza scarpe. Cosi come a Dubai, nel visitare la moschea, ho coperto il capo, in segno di rispetto.
In alcuni di questi viaggi con noi, c’era anche Dodo, il nostro bimbo, naturalmente le prime volte restava basito dalle tradizioni e dalle usanze con cui doveva “convivere”, ma spiegandolo con parole semplici ha capito, e via a togliersi scarpe o mettere pantaloni lunghi, o a sperimentare spaghetti che in realtà erano nuddles, o polpette di riso con dentro il pesce, molto diverse da quelle di carne, che prepara la nonna! Il viaggio è tutto questo, e non so quante probabilità ci siano che un bambino abituato a viaggiare, sia un ragazzo prima e un adulto poi, migliore, ma credo che sia di sicuro una persona che abbia il rispetto per il prossimo, il rispetto per una persona che ai suoi occhi appare diversa per tratti somatici, per colore della pelle, per l’orientamento sessuale per milioni di motivi, ma saprà che comunque è una persona, e in quanto tale, vada rispettata.
Con oggi si conclude la settimana che D di Donna, ha voluto dedicare alla lotta contro il bullismo, cyberbullismo e violenza, naturalmente siamo a vostra disposizione, per consigli, per un appoggio, ma anche solo per uno sfogo.Potete contattarci al posto indirizzo mail: info.ddidonna@gmail.com tramite la nostra pagina Facebook D di Donna, oppure iscrivendovi al nostro gruppo Facebook, Il Salotto D di Donna. Alla prossima Francy