Non siamo noi a scegliere un libro, ma è il libro che sceglie noi. E così ci sono libri che fanno la storia… la nostra storia. Segnano momenti importanti della nostra vita e, come alcune canzoni, ce li portiamo dentro. Magari neppure lo sappiamo… ce ne rendiamo conto quando ne rivediamo la copertina e sentiamo qualcosa scattare dentro di noi, proprio lì, dove batte il cuore. Improvvisamente ci ritroviamo nel luogo e nel tempo passato, nelle vesti di chi che siamo stati nel momento in cui ci è capitato tra le mani la prima volta. Oppure appare davanti ai nostri occhi la persona che ci lega a quel libro e ogni volta è un turbine di emozioni.
Pur leggendo molto, per assurdo i MIEI LIBRI sono davvero pochi. Uno addirittura non è nemmeno un romanzo, bensì un volume di Economia Internazionale dell’università! Era un corso del primo anno,periodo in cui ti ambienti, conosci nuova gente ed entri a far parte di una nuova vita. Durante le lezioni di Internazionale abbiamo conosciuto due ragazzi di Verona, con i quali poi abbiamo vissuto praticamente tutto il nostro primo anno, poi loro si sono laureati e via. L’ho ritrovato un mese fa circa, nel mio scatolone dei ricordi. E’ l’unico testo che ho tenuto dell’università. Tutti gli altri sono veri e propri libri e ora ve li svelo!
“Va dove ti porta il cuore” di Susanna Tamaro. Credo sia il primo libro che ho letto per mia volontà, o comunque il primo che ricordo e che è rimasto impresso nel cuore. Letto altre volte per sbrogliare alcune matasse, sempre bello come la prima volta. “I ricordi tristi sonnecchiano per tanto tempo in una delle innumerevoli caverne del ricordo, stanno li anche per anni. Per decenni, per tutta una vita. Poi, un bel giorno, tornano in superficie, il dolore che li aveva accompagnati è di nuovo presente, intenso e pungente come lo era quel giorno di tanti anni fa”
“Seta” di Alessandro Baricco. Ultimo anno delle Scuole Superiori, dove hai preso identità (o almeno ci provi) ma sei ancora un turbinio di emozioni, nelle quali fatichi a comprendere il tuo futuro. Me ne sono innamorata per la semplicità e la profondità del racconto. Ne ho letti altri di Baricco, ma nessuno mi ha mai colpito così. “E’ uno strano dolore… morire di nostalgia per qualcosa che non avrai mai”
“Il cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini Letto durante gli ultimi giorni della mia prima gravidanza. Ricordo che in ospedale il marito della mia compagna di camera mi aveva detto: “E’ molto forte quel libro! Ma proprio ora dovevi leggerlo?!?!” Io ho sorriso pensando: i libri non li scegli! Sono loro che scelgono di farsi leggere nel momento giusto!” “Infilai la foto dove l’avevo trovata. Mi resi conto che quei pensieri non mi avevano ferito. Chiudendo la porta della stanza mi chiesi se quello fosse il modo in cui sboccia il perdono, non con le fanfare di una epifania, ma con il dolore che, nel cuore della notte, fa i bagagli e si allontana senza nemmeno avvisare.”
“Lettera a un bambino mai nato” di Oriana Fallaci Letto durante la mia seconda gravidanza. Non ne ho mai compreso il motivo, ma certo è che una dose di domande arrivano inaspettatamente quando leggi un libro così, e poi restano lì perché le risposte arrivano da sole ma col tempo. Se un giorno griderai “Perché mi hai messo al mondo, perché?” io ti risponderò:”Ho fatto ciò che fanno e hanno fatto gli alberi, per milioni e milioni di anni prima di me, e credevo di fare bene”
“Una casa di petali rossi” di Kamala Nair Letto nel 2013, mi ha lasciata senza parole. Una storia per me intrecciata in modo nuovo ed insolito che ha lasciato il segno. Era il periodo in cui uscivo dalla mia vita “solo” da madre (per poi ricaderci l’anno successivo!!! Ahahahahah) e scoprivo un giardino segreto dentro di me. “Se mi chiedessero cosa ho imparato dalla vita risponderei così: l’amore è un dono indescrivibile e noi non possiamo trovarlo né conservarlo da soli”
“Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve” di Jonas Jonasson Letto durante la terza gravidanza, fatalmente quasi a confermare il fatto che non arriverà ciò che che vuoi quando vuoi, ma ciò che deve arrivare quando deve arrivare.Mi aveva incuriosito il titolo e alla fine ne sono rimasta colpita in modo divertente, quasi ironico. “La vita è un’avventura incredibile, piena di incontri strani, importanti e di fatalità.
Così è e sarà per sempre. Per tutto il tempo in cui la si vive, anche per cent’anni”
“Il linguaggio segreto dei fiori” di Vanessa Diffenbaugh Ne ho parlato la scorsa settimana nel mio ultimo post (clicca qui se te lo sei perso) e sono certa che rappresenterà un libro della mia vita perché la sensazione che mi ha lasciato è quella di un insegnamento, qualcosa che resterà sempre con me, proprio in questo periodo che sto imparando a comunicare tutto ciò che ho dentro. “Se era vero che i muschi non hanno radici e l’amore materno può nascere spontaneo, apparentemente dal nulla, allora forse avevo sbagliato a ritenermi incapace di crescere mia figlia. Forse anche chi aveva vissuto isolato e senza affetti poteva imparare ad amare profondamente al pari di chiunque altro” Questi i miei libri, della mia vita fin qui!I vostri quali sono? Raccontiamocelo nel “Salotto D di Donna” dove troverai il link a questo post! Un abbraccio a tutte e buona settimanaBarbara