E’ con un libro molto particolare, che si è lasciato divorare in 24 ore, che voglio aprire la mia rubrica #lettureconbarbara 2018. Mi ha dato una ragione, un motivo per essere scelto: è iniziato un nuovo anno e con esso nuove occasioni che meritano di essere colte, lette, interpretate in diversi modi. Oserei direi con diversi linguaggi. Oggi vi presento IL LINGUAGGIO SEGRETO DEI FIORI, di Vanessa Diffenbaugh, eletto romanzo più importante del 2011.
La trama è toccante al punto giusto, direi veritiera, forse un po’ meno nel finale. Parla di Victoria, una bambina che abbandonata alla nascita passa in adozione di famiglia in famiglia finché arriva da Elisabeth, la madre che avrebbe voluto sempre avere ma dalla quale dovrà allontanarsi all’età di 10 anni per essere costretta a vivere in una comunità fino al raggiungimento della maggiore età. Victoria non crede nelle persone e soprattutto in se stessa e farà di tutto per rimanere isolata e senza amicizie. Ma uscita dalla comunità dovrà fare i conti con la vita reale che non cucina cibo e non dona un letto su cui riposare. Dovrà rimboccarsi le maniche per non morire di fame. Affonderà il suo dolore e la sua solitudine nei fiori, dei quali conosce tanto e imparerà a conoscere sempre di più, ma soprattutto grazie ai quali nascerà in lei un sentimento nuovo e una vita nuova. Si tratta di un racconto che si intreccia a capitoli alterni: victoria bambina – victoria adulta e nelle pagine emerge quasi il profumo e la bellezza dei fiori che vengono via via associati ai vari momenti e ai diversi stati d’animo. Assomiglia a volte ad un dialogo botta-risposta senza parole, composto unicamente da questo linguaggio segreto che solo chi ama e conosce i fiori può comprendere. Ho passato la lettura con una matita in mano, per sottolineare il significato di ogni fiore e più proseguivo più cresceva in me la curiosità, la voglia di ricordare quale fiori avessi regalato e a chi… per ricordare in quel momento cosa avrei voluto dire e cosa invece avevo detto davvero.
- Gerbera: allegria
- Girasole: false ricchezze
- Camomilla: forza nelle difficoltà
- Dalia: dignità
- Lavanda: diffidenza
- Mimosa: sensibilità
- Tulipano: dichiarazione d’amore
- Velo di sposa: amore eterno
- Muschio: amore materno (è stato interessante scoprirne il motivo)
- Rosmarino: ricordo
- Glicine: benvenuto
- Agrifoglio: lungimiranza
- Orchidea: bellezza raffinata
- Ortensie: distacco
E via via altri moltissimi fiori e significati. Ho pensato anche ai fiori del mio matrimonio, a quale messaggio è stato il centro di quella giornata: i lilium, la regalità e un bouquet di rose rosa, grazia ed eleganza. Se mi fossi imbattuta prima nel linguaggio dei fiori, sicuramente non avrei fatto quella scelta. Avrei scrutato meglio sotto la superficie e indipendentemente dal colore e dalla forma avrei deciso per ciò che più si addiceva a noi: allegria, amore, nuovo inizio e quindi gerbere, tulipani e narcisi. Sì, decisamente, ora che ne conosco il significato, i lilium e le rose rosa non ci rispecchiavano affatto. L’ultimo capitolo del libro elenca i vari fiori che Victoria ha fotografato, studiato, catalogato e associato ad un’emozione. E’ un capitolo di cui fare tesoro e mi son promessa di affidarmi a lui per i prossimi acquisti al vivaio. Piante piantine piantucce non le ho mai amate molto, ma i fiori recisi, al centro del tavolo mi danno un senso di casa felice, di casa vissuta e piena di amore. Ora so che non sempre un fiore può esserne sinonimo e imparerò a riconoscerli, apprezzarli ed acquistarli o regalarli con criterio. In quest’ottica un mazzo di fiori non è più un “tappabuchi” quando non sai cosa regalare, ma un messaggio diretto e profondo.
Vi lascio donandovi un fiore di coriandolo, simbolo dei valori nascosti! Spero che anche voi, come me, ne farete tesoro! Regalate libri e fiori, entrambi possono aprire la mente! A lunedì prossimoBarbara