Tra qualche giorno si festeggia la festa della mamma, nelle scuole fervono i preparativi e i bambini imparano le poesie emozionati. Qualche papà, andrà comprare un regalino o dei fiori per la propria compagna, un piccolo gesto per ringraziarla di tutto il lavoro che fa per i loro figli, altri papà, invece si dimenticheranno, ma noi mamme fingeremo di essere un po’ arrabbiate, ma poi si sa, li perdoneremo. Il mio pensiero, invece, va a tutte quelle donne che non possono festeggiare questa ricorrenza, per motivi diversi fra loro, ma che in parte le accomuna, entrambe soffrono per un figlio che non arriva e per un figlio che non è potuto arrivare. Ci sono donne che ogni giorno lottano affinché il loro desiderio si realizzi. Si sottopongono a cure mediche che spesso incidono sul loro volto e sul loro corpo, senza risultati, perché il destino ha deciso che loro devono lottare, che nulla è dato naturalmente per loro. Nonostante questo, però, loro continuano ad essere positive e vanno avanti per la loro strada, da vere guerriere, con il loro aiuto e quello dei loro partner.Lo stress a cui sono sottomesse, ogni mese, arriva puntuale, loro si svegliano con una carica positiva, sperando e credendo che sia la volta buona, ma anche quel mese, l’esito del test è negativo, ma lei non si batte no, sa che ha un altro mese, per riprovare e per sperare che sia quella la volta buona. C’è un altro lato di questa festa, un lato più scuro, più buio, e il mio pensiero, va anche a loro, a quelle donne che la loro gravidanza se la sono vista strappare cosi all’improvviso, cosi si strappa un cerotto dopo una ferita, il dolore ti colpisce all’improvviso, ti invade e non ti fa più respirare. Tutti ti diranno che è l’inizio, che poi il dolore passa e tu piano piano ritornerai a vivere, e sottolineeranno, forse sperando di farti del bene, che era solo un piccolo embrione, che erano poche settimane.  Ma chi ha stabilito quanto dura quel tipo di dolore? Che ne sanno cosa avete provato tu e il tuo bambino? Giorni o settimane che siano, è solo una cosa che avete sentito voi, nessuno può capire quel legame, e non me ne vogliano i papà, ma neanche loro possono saperlo. Dal momento che quel test o quelle analisi, ti  dicono che lui c’è, tu già sei mamma, e anche se non lo senti muovere o non avverti i disturbi più comuni, tu lo sai che è li, è un rapporto in esclusiva, tra lui e voi, e nessuno mai, saprà cosa avrete provato l’una verso l’altro. Entrambe queste donne, portano dolori dentro indescrivibili, la notte sogneranno entrambe i loro bambini, sogneranno la loro pancia, e la gioia che si prova in quelle circostanze, entrambe proveranno lo stesso dolore, quando la maleducazione della gente chiederà quando arriva un erede, magari anche con insistenza, e loro saranno li a vergognarsi di ciò’ che hanno subito o che subiscono per realizzare il loro desiderio. Proprio per questo il mio pensiero va a loro, a queste grandi donne, con la speranza che un giorno si possano unire a noi, che mamme lo siamo già, con tutte le nostre paure e cedimenti, con tutta la nostra forza, noi saremo qui ad aspettare voi!             

Francy

Fondatrice ed ideatrice del Blog D di Donna, mamma e viaggiatrice incallita sia per passione che per lavoro.

La nascita di Dodo non ha fermato la mia passione per i viaggi, ora viaggio anche e soprattutto attraverso i suoi occhi.

Vi darò dei consigli nella rubrica “Vita da mamma”, dato che sono una mamma full time, anche se poi il tempo non mi basta mai, mentre nella rubrica “A spasso con Francy” vi racconterò dei paesi che ci sono nel mondo, visitati insieme alla mia famiglia e di idee per weekend e gite, perché per viaggiare non bisogna per forza allontanarsi!

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