Qualche settimana fa, sono andata a provare il nuovo menù del Bistrot 64, ristorante che lo scorso novembre ha ricevuto una stella Michelin.Che dire il locale si presenta, semplice ed informale, tutto in legno, e con un bancone molto elegante.Nonostante il locale sia informale, lo staff è molto preparato e soprattutto molto educato e gentile, cosa da non sottovalutare. Ci siamo accomodati in un tavolo, vicino alla finestra, il che risultava tutto molto intimo e romantico. Vedendo il menù, con Luca, abbiamo optato per la degustazione chiamata “semplicemente nostro” il che consiste, in cinque portate secondo l’ispirazione del momento dello chef. Come detto prima, il personale è attento e preparato, infatti al momento dell’ordinazione, ci hanno chiesto se avevamo intolleranze ed allergie, cosa molto importante, e che non tutti chiedono, autorizzandoli a portare tutto, dato che non abbiamo problematiche alimentari, abbiamo iniziato questo percorso culinario, meraviglioso.
Il tutto è iniziato con l’amuse bouche di creme brulé di cicerchie, e come dice il proverbio “se il buongiorno si vede dal mattino” mi sa che la degustazione ci piacerà, e anche tanto… Essendo l’amuse bouche, una pietanza che si gusta prima dell’antipasto, subito dopo abbiamo potuto gustare zucca, ricotta di pecora e pomodori secchi, vi metto la foto cosi potete vedere voi stessi, la creazione.
Siamo passati al primo, e anche qui la sinfonia dei colori e dei sapori, trionfava: lombrichelli con pesto siciliano e gamberi rossi. Premetto che amo i gamberi rossi, li potrei mangiare con qualunque abbinamento, ma con la delicatezza del gambero, abbinato al sapore deciso del pesto, è un festeggiamento per le pupille gustative.
La degustazione è proseguita con un altro primo, agnolotto di vitello tonnato e cipolla, qui la cosa invece è diversa, non amo il vitello tonnato, diciamo che se posso evitare lo evito, non so da cosa sia dovuto, ma lo chef Kodaro Noda, riesce sempre a farmi apprezzare cibi che non amo particolarmente.
Ed eccoci al secondo: cernia all black, come potrete notare, il piatto si presenta del tutto nero, dovuto al nero di seppia, oltre alla parte scenografica, ho gustato un filetto di cernia molto gustoso, ma nello stesso tempo delicato.
Per passare dalla degustazione al dolce, ci hanno portato un pre dessert, che consiste in una gelato all’arancia, con meringhe e cialda, molto particolare, e simpatico, ideale per passare da pietanze saporite e ricche di gusto, a un dessert delicato. Il dessert l’abbiamo scelto noi, e ho notato nel menù, che il nome è dato dal colore dell’ingrediente principale, ho scelto il dolce con il mio colore preferito: rosa. Come si evince dalla foto, prevale appunto il colore rosa, essendoci come ingredienti, lampone, karkadè, crumble e cassis. Oltre ai colori molto accesi, di acceso c’è anche il sapore, le mie pupille gustative, sono impazzite tra il crumble e i lamponi. Avrete capito che anche il dessert, mi è piaciuto molto!!!
Che dire è stata una serata meravigliosa, un percorso culinario trascorso attraversando mille sapori e odori, iniziando all’odore del pane,fatto da loro, a quello del vino, poiché hanno davvero una cantina importante, fino all’odore e al sapore di ogni piatto. Complimenti allo chef, al direttore Emanuele Cozzo, davvero gentile, e paziente, perché è ora di ammetterlo… io in cucina sono davvero una frana, e invece lui, piano piano, aveva la pazienza, di spiegare ciò che stavamo per gustare.Esperienza da provare, perché ne vale davvero la pena, e perché è un posto ideale, per ritagliarsi un piccolo spazio per la coppia. Luca ed io siamo stati in totale relax, ci siamo goduti una bellissima serata e ci siamo “viziati” un po’ con del buon cibo, tutto questo grazie al Bistrot 64.